Il protagonista
“C’era una volta a Roma” presenta una pagina mai narrata del costume italiano: l’epopea della Dolce Vita travolta dalla rivoluzione culturale del cinema western. Il tutto è ispirato alle mirabolanti avventure dell’attore romano Antonio de Teffé (padre dell’autore) e di come, sotto lo pseudonimo di Anthony Steffen, divenne protagonista di ben 27 pellicole di genere, un record mondiale, tra le quali: Django il bastardo, W Django! Il pistolero segnato da Dio, 1000 dollari sul nero, Una lunga fila di croci, Un treno per Durango, Shango la pistola infallibile, Arriva Sabata.